
L’introduzione della localizzazione GPS obbligatoria per i mezzi che trasportano rifiuti rappresenta un passo cruciale per garantire maggiore trasparenza e controllo lungo tutta la filiera. Scopri come funziona il nuovo sistema RENTRI e come contribuisce a una gestione più responsabile e sostenibile dei rifiuti.
Obbligo di geolocalizzazione per il trasporto rifiuti: cosa prevede la normativa RENTRI?
Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) è lo strumento su cui il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica fonda il sistema di tracciabilità dei rifiuti e prevede la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti.
L’adesione al sistema RENTRI è obbligatoria per diverse categorie aziendali:
- Imprese che trattano rifiuti
- Trasportatori di rifiuti
- Produttori di rifiuti pericolosi
- Consorzi per il recupero di rifiuti specifici
- Aziende con più di 10 dipendenti che producono rifiuti non pericolosi
La delibera 3. del 19/12/2024 stabilisce che “le imprese iscritte alla categoria 5 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali che trasportano rifiuti speciali pericolosi dovranno dotare i propri autoveicoli di sistemi di geolocalizzazione e attestarlo tramite autodichiarazione sul portale AGEST che dovrà includere targa e telaio dei veicoli.”
Con il decreto direttoriale del 12/12/2024 n. 253 sono stati definiti i criteri tecnici funzionali per l’individuazione dei sistemi di geolocalizzazione sulla base di quanto previsto dall’art. 16 del DM 59/2023:
- i sistemi di geolocalizzazione devono rilevare il percorso effettuato dall’autoveicolo dal punto di partenza al punto di destinazione, registrando la data in cui è avvenuto il trasporto del rifiuto e garantendo una accuratezza sufficiente per il rilevamento della posizione dell’autoveicolo su cui il sistema di geolocalizzazione è installato;
- per garantire la tracciabilità del percorso è necessario che il sistema di geolocalizzazione debba essere associato alla targa e al telaio dell’autoveicolo in modo che lo stesso possa essere identificabile univocamente. Inoltre il rilevamento del percorso deve avvenire attraverso la registrazione di una serie di punti di posizione (coordinate geografiche) ad intervalli temporali tali che, messi in sequenza e collegati fra di loro, generino il percorso effettuato dall’autoveicolo nella data del trasporto del rifiuto. I dati relativi ai percorsi degli autoveicoli che trasportano rifiuti speciali pericolosi, rilevati dai sistemi di geolocalizzazione, devono poter essere esportati in un formato standard fra quelli comunemente usati e i percorsi compiuti dagli autoveicoli devono poter essere visualizzati attraverso mezzi informatici messi a disposizione dall’operatore.
L’installazione dei sistemi di geolocalizzazione dovrà, quindi, garantire l’invio al RENTRi di tutti i dati sul percorso dei trasporti.
Perché la geolocalizzazione è fondamentale nel trasporto dei rifiuti?
Il settore del trasporto rifiuti è particolarmente sensibile a fenomeni di gestione illecita, smaltimento irregolare e crimini ambientali. La geolocalizzazione consente di monitorare in tempo reale il percorso dei mezzi, riducendo il rischio di abbandono illegale e migliorando la tracciabilità dei rifiuti dalla partenza fino alla destinazione finale.
L’implementazione di questo sistema permette inoltre alle autorità di verificare la conformità del trasporto alle normative vigenti, aumentando la sicurezza e garantendo il corretto smaltimento dei materiali pericolosi e non.
Come funziona il monitoraggio GPS per i mezzi di trasporto rifiuti
Il sistema di geolocalizzazione previsto dalla normativa RENTRI si basa sull’uso di dispositivi GPS installati sui veicoli adibiti al trasporto di rifiuti. Questi strumenti trasmettono dati in tempo reale a una piattaforma centralizzata, permettendo di monitorare il percorso, la velocità e le eventuali deviazioni sospette.
Il sistema GPS consente di:
- Registrare gli itinerari seguiti dai mezzi di trasporto.
- Verificare il rispetto dei percorsi autorizzati.
- Segnalare anomalie o eventuali tentativi di smaltimento illecito.
- Ottimizzare la logistica dei trasporti riducendo costi e impatti ambientali.
- Le informazioni raccolte vengono archiviate e messe a disposizione degli enti di controllo, assicurando un tracciamento completo e sicuro.
Sanzioni e rischi per chi non rispetta l’obbligo di geolocalizzazione
L’installazione del dispositivo GPS sui mezzi di trasporto dei rifiuti è fondamentale per il rispetto delle normative in vigore. In caso di omissione o errata registrazione dei dati, le aziende potrebbero incorrere in multe salate: le sanzioni possono variare a seconda della gravità della violazione, ma in generale le multe possono essere piuttosto salate.
Oltre alle penalità economiche, le imprese che non rispettano la normativa mettono a rischio la propria reputazione e la fiducia dei clienti, oltre a contribuire a un impatto negativo sull’ambiente.
Come rispettare la normativa sul trasporto dei rifiuti con Istituto di Vigilanza Coopservice
I nostri localizzatori GPS per mezzi commerciali rispondono ai requisiti definiti dal decreto direttoriale del 12/12/2024 n. 253, consentendo inoltre numerosi vantaggi per l’azienda, come l’ottimizzazione dei percorsi, il monitoraggio delle prestazioni e la riduzione dei costi.
Ma Istituto di Vigilanza Coopservice offre di più: la possibilità di collegare il dispositivo GPS installato sul veicolo alle nostre centrali operative di vigilanza, attive H24, 7 giorni su 7, che consentono un monitoraggio continuo della flotta, per garantire la sicurezza del conducente e del mezzo e gestire eventuali segnalazioni e richieste di soccorso in caso di necessità.